Finalmente il FORUMMMM !!!!!!!!!!!!!!

... una grande creazione dei Tonnetti....

Leggi un po' di notizie su questa grande iniziativa!
(ma se non te ne frega nulla torna subito al FORUM)


Tutto inizia al alba del '900 (gli ultimi imperi stanno cadendo, il marxismo invece "impera" e gli "ismi" si sprecano).
Diverse forze nuove nella società post-agro-pontina portano avanti pressanti istanze alle neo-monarchie.
Nel 1914 la guerra sembrava ormai inevitabile ed evidente. Erano state accumulate migliaia di tonnellate di armi, Inghilterra e Francia non sopportavano più l'espansionismo tedesco, Stati Uniti e Giappone non nascondevano le loro ambizioni di grandezza. La Francia voleva la rivincita della botta del 1870 e intendeva riprendersi l'Alsazia e la Lorena, Austria e Russia speravano di appianare le loro difficoltà interne con una politica estera aggressiva. Le spinte indipendentiste dei popoli dominati da Russia e Austria, le mire espansionistiche della Serbia, il desiderio dell'Italia di liberare Trento e Trieste: tutto contribuiva a rendere inevitabile la catastrofe.
L’ATTENTATO DI SARAJEVO
Ormai mancava solo l'occasione per scatenare la guerra. Il 28 giugno 1914, a Sarajevo, perse la vita in un attentato il granduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria. L’Austria occupava la Bosnia e l’attentatore, lo studente Gavrilio Princip, apparteneva ad un movimento patriottico slavo, tuttavia l’Austria decise di considerare responsabile dell’attentato la Serbia, che dava rifugio e protezione agli indipendentisti slavi. Il governo austriaco volle dare un esempio a tutti gli altri popoli dell’impero per evitare nuove rivendicazioni. Mirò inoltre a intimorire la Serbia per mettere fine, una volta per sempre, alla continua instabilità e turbolenza che caratterizzava la penisola balcanica. Lo stato maggiore austriaco pensava a una breve campagna militare, alla quale nessuno si sarebbe opposto.
Prima fase
Come la Germania ambiva a costruire un grande Stato formato da tutti i popoli tedeschi, così l'impero russo pensava di unificare sotto di sé tutte le nazioni slave. Di conseguenza scese in campo a sostegno della Serbia. Appena l'Austria dichiarò guerra alla Serbia, la Russia ordinò la mobilitazione del proprio esercito. Scattarono le alleanze e le mobilitazioni a catena. Tutti si schierarono al fianco dei rispettivi alleati.
In pochi giorni ebbero luogo le dichiarazione di guerra. La Turchia e la Bulgaria si schierarono a fianco di Germania e Austria, la Romania e il Giappone si affiancarono ai paesi della Triplice Intesa. Poco ascoltati restarono gli appelli alla pace lanciati da socialisti e cattolici. Non servì a fermare l'imminente tragedia la durissima condanna pronunciata dal papa BenedettoXV, che parlò della guerra come risultato dello scatenarsi selvaggio dell'egoismo e del materialismo del mondo moderno.
In questa folle corsa verso la guerra l'unico paese a mantenere la calma fu proprio l'Italia di Giolitti. Valendosi delle clausole previste dalla Triplice Alleanza, il nostro paese rimase per il momento neutrale. L'Austria e la Germania infatti non erano state aggredite ma, al contrario, avevano esse stesse mobilitato l'esercito per prime e dichiarato guerra. Poiché la Triplice Alleanza era un patto con scopi di difesa e non di aggressione, l'Italia sostenne di non aver alcun obbligo di schierarsi al loro fianco.
LA PRIMA FASE DELLA GUERRA: IL FRONTE OCCIDENTALE.
Già da anni lo stato maggiore dell'esercito tedesco stava preparando i piani per un attacco alla Francia. Esso contava di ripetere il clamoroso e fulmineo successo del 1870, quando, con una rapidissima offensiva, le truppe prussiane erano penetrate profondamente nel territorio francese, fino a raggiungere Parigi.
Ma nel frattempo anche la Francia si era preparata alla guerra ed aveva abbondantemente fortificato il confine con la Germania. Inoltre non appena dichiarato la mobilitazione il grosso delle truppe francesi era stato prontamente schierato a difesa, per evitare ogni sorpresa. Molto più lentamente, al contrario, procedeva la mobilitazione dell'esercito russo. C'erano distanze enormi da percorrere con scarsi mezzi di trasporto, ferrovie e strade insufficienti: i generali tedeschi calcolarono che la Russia avrebbe impiegato quasi due mesi per schierare il suo esercito su quello che, per la Germania, era il fronte orientale. Per questo motivo, gli alti comandi tedeschi preferirono impiegare subito la maggior parte delle loro forze sul fronte occidentale, quello francese. Il loro piano prevedeva, dapprima, una rapida vittoria in Francia e, poi, un attacco in forze contro la Russia, prima che questa avesse ultimato i suoi preparativi. L'idea della guerra-lampo contro la Francia non poteva però essere realizzata prendendo d'assalto le potenti fortificazioni costruite dai Francesi al confine: conquistarle avrebbe infatti richieste troppo tempo. Perciò l'esercito tedesco invase il Belgio, che era neutrale, per attraversarlo e prendere l'esercito francese alle spalle. In un mese di combattimenti le truppe tedesche arrivarono vicinissime a Parigi ma, a soli 40 chilometri dalla capitale, sul fiume Marna, i Francesi riuscirono a respingerle. La battaglia durò sei giorni e fu durissima e sanguinosa. La resistenza francese ebbe aspetti epici e popolari: famosi rimasero i conducenti del taxi di Parigi, che si prodigarono per trasportare con i loro veicoli le truppe sui luoghi degli scontri. Dalla guerra di movimento alla guerra di posizione L’offensiva tedesca fu fermata sulla Marna. Falliti i piani della guerra lampo le truppe tedesche e quelle franco britanniche si fronteggiarono praticamente ferme su un fronte che si sviluppava dal Belgio fino alla Svizzera. La guerra di movimento si trasformò in guerra di posizione. Furono scavate delle trincee, estese a volte per centinaia di km, dove i soldati vivevano nella sporcizia, esposti alle intemperie. Nel frattempo a oriente l’esercito tedesco riuscì a occupare la Polonia dopo due vittorie ottenute presso i laghi Masuri e Tannenberg. Più a sud Austriaci e Russi si schierarono lungo un fronte assai esteso ma sostanzialmente fermo.



Come vedete di scrivere il manuale non si ha mai voglia
(e speriamo che in verità non serva..)